Le morti che al momento si possono correlare ai vaccini sono 22

Ad un anno esatto dall’inizio della campagna vaccinale, avviata il 27 dicembre del 2020 – i seguenti dati sono aggiornati al 26 dicembre del 2021 –, le segnalazioni di sospetto avverso successivo alla vaccinazione contro il Covid-19 sono state 117.920 su un totale complessivo di 108.530.987 somministrazioni, con un tasso di segnalazione di 109 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal vaccino e dalla dose. Lo rende noto l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, diffondendo il “Rapporto annuale sulla sicurezza dei vaccini anti-COVID” e sottolineando che la stragrande maggioranza delle segnalazioni è riferita a eventi non gravi – in tutto, sono state 98.717, pari al 83,7% del totale – e il 16,2% (19.055) a eventi avversi gravi, alcuni dei quali hanno avuto un esito fatale. Il rapporto osserva che i decessi dopo la vaccinazione sono eventi «rari». Si tratta di 456 eventi dopo la prima dose, 267 dopo la seconda e 35 dopo la terza, con un’età media di 79 anni, ma «al momento» soltanto 22 eventi sono risultati correlabili alla vaccinazione (0,2 casi per per milione di dosi). Due sono eventi sistemici, dieci trombosi e dieci fallimenti vaccinali in pazienti fragili per cui i pazienti si sono infettati e deceduti per Covid-19, ha aggiunto Pasquale Marchione, dell’Ufficio Gestione dei segnali dell’Aifa. Che, diffondendo il rapporto, ha voluto rassicurare le donne incinte, osservando che la vaccinazione contro il Covid-19 «è indicata sia in gravidanza sia in allattamento», poiché «non emergono particolari problemi di sicurezza dai dati di farmacovigilanza e di studi ad hoc in questa popolazione».