Leggero calo per gli incidenti mortali, ma il dato finale potrebbe peggiorare

In leggero calo, ma sempre tantissime, tenendo peraltro conto che il dato cosiddetto consolidato potrebbe riservare qualche spiacevole novità nei prossimi mesi, quando si andranno a conteggiare compiutamente e correttamente i decessi da Covid-19, rispetto ai quali si è una difficoltà di registrazione. Le denunce di infortunio mortale sul lavoro nel corso del 2021 sono state 1.221, un numero enorme davanti al quale Cgil, Cisl, Uil e Ugl, ma anche la politica, ad iniziare dall’ex sottosegretario Claudio Durigon, sono tornati a chiedere al governo interventi concreti e immediati. Gli infortuni mortali si riducono nell’industria e nei servizi, mentre crescono sia in agricoltura che in conto Stato. Sul versante delle denunce di infortunio, le stesse segnano una ripresa nell’ordine di poco meno di un migliaio di unità, posizionandosi al di sopra della soglia delle 555mila unità. Guardando al territorio, l’unica macroarea territoriale che segna un calo è quella riferibile al nord-ovest. In tutti gli altri contesti territoriali, si segnala viceversa una ripresa delle denunce di infortunio, più marcata nel nord-est e nel centro Italia e meno nelle regioni del sud. Rispetto al genere, la componente maschile segna un forte aumento, più 34mila denunce, mentre quella femminile segna un calo, quasi nello stesso ammontare, poco più di 33mila unità. Forte impatto degli infortuni anche fra i giovani.