Sul piatto, l’equiparazione fra malattia e quarantena e gli ammortizzatori

L’elezione del nuovo Presidente della Repubblica ha, di fatto, sospeso tutta l’attività parlamentare che è in pratica congelata fino a quando non si individuerà il sostituto di Sergio Mattarella. Fra i provvedimenti in attesa, vi è il decreto Milleproroghe, il quale ha già fatto molto discutere più per quello che manca, che per quello che c’è. Il provvedimento urgente contiene infatti tutta una serie di misure in materia di concorsi della pubblica amministrazione, ma non prevede due interventi particolarmente attesi dai lavoratori e dalle lavoratrici e più volte sollecitati da Cgil, Cisl, Uil e Ugl. In primo luogo, la proroga degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19 per i settori maggiormente esposti agli effetti della crisi. Secondo il numero uno della Ugl, Paolo Capone, per venire incontro alle esigenze di alberghi, ristorazione e turismo servirebbero almeno 150 milioni di euro, utili a coprire il periodo fino al 31 marzo. L’altro provvedimento atteso è invece l’equiparazione alla malattia dei periodi passati in quarantena o in autosorveglianza da contatto stretto, condizione diversa rispetto alla quarantena susseguente al contagio. A tal proposito, l’Inail ha appena comunicato che, al 31 dicembre scorso, i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati erano poco più di 191mila, in crescita rispetto al mese precedente. L’assenza media per contagiato è, al momento, di un mese.