Diminuiscono le schede bianche mentre proseguono le trattative dei partiti. Domani quarta votazione, la prima con quorum ridotto

Terzo giorno e terza votazione, che si è chiusa con un niente-di-fatto. Com’era prevedibile, moltissime le schede bianche (sono state 412), anche se in calo rispetto alle precedenti votazioni: Fratelli d’Italia ha dato indicazione di votare Guido Crosetto – «Un segnale per sbloccare la situazione», l’ha definita Giorgia Meloni, ribadendo l’unità del centrodestra –, che ha ottenuto 114 voti, 51 in più rispetto al numero dei grandi elettori di FdI, mentre il capo dello Stato uscente Sergio Mattarella è stato il più votato, con 125 preferenze, pur non essendo sostenuto ufficialmente da nessun partito. Sullo sfondo, in attesa del voto di domani, il quarto e il primo con il quorum ridotto, proseguono incessanti le trattative tra le forze politiche, alla ricerca di un nome che possa trovare il sostegno di un numero sufficiente di grandi elettori. Da monitorare il nome di Pier Ferdinando Casini, la cui candidatura ha preso un po’ di forza. Le cose, però, possono cambiare velocemente. Ad esempio, la rosa composta da tre nomi lanciata ieri pomeriggio dal centrodestra – Marcello Pera, Letizia Moratti, Carlo Nordio – è stata archiviata nell’arco di una manciata di ore mentre la candidatura (non ufficializzata) della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, si è sgonfiata rapidamente: il nome, proposto dal centrodestra, non ha trovato il consenso necessario (al centrodestra, per farla eleggere, sarebbero serviti una sessantina di voti, probabilmente raccolti tra i parlamentari del Movimento 5 stelle). Un’eventuale candidatura di Casellati avrebbe avuto ripercussioni anche sulla tenuta del governo, secondo il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, che stasera alle 21 incontrerà i grandi elettori del Pd: «Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto». Alt anche dal M5s: «Invitiamo il centrodestra a trovare un metodo e lavorare in modo condiviso senza un’iniziativa che metta un gioco le istituzioni», ha scritto su Twitter il presidente pentastellato, Giuseppe Conte, che poi in una conferenza stampa ha confermato la contrarietà del movimento ad un’eventuale candidatura di Mario Draghi.