Passa al 42esimo posto su 180 con un punteggio di 56

Migliora la posizione dell’Italia nell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI), calcolato da Trasparency International, che guadagna infatti tre punti rispetto allo scorso anno, consentendole di compiere un salto in avanti di dieci posizioni nella classifica dei 180 Paesi analizzati. Nella classifica pubblicata oggi, quindi, l’Italia si posizione al 42esimo posto, con 56 punti. Per stilare la classifica, Trasparency International si avvale di 13 strumenti di analisi e di sondaggi rivolti ad esperti provenienti dal mondo del business e il punteggio finale è determinato in base ad una scala che va da 0 a 100 (che rappresenta un basso livello di corruzione). «Il progresso dell’Italia – spiega l’ente in una nota -, in linea con il costante miglioramento dal 2012 ad oggi, è il risultato della crescente attenzione dedicata al problema della corruzione nell’ultimo decennio e fa ben sperare per la ripresa economica del Paese dopo la crisi generata dalla pandemia». Commentando i risultati, la Presidente di Transparency International Italia Iole Anna Savini, ha detto: «La credibilità internazionale dell’Italia si è rafforzata in quest’ultimo anno anche per effetto degli sforzi di numerosi stakeholder del settore privato e della società civile nel promuovere i valori della trasparenza, dell’anticorruzione e dell’integrità». «L’emergenza generata dalla pandemia- ha aggiunto – ha fortemente influenzato l’elaborazione del CPI, dal momento che in alcuni casi ha generato una minor fiducia nei Paesi che hanno preferito rimuovere le garanzie di controllo, in altri ha determinato un rafforzamento della coscienza collettiva e risposte più solide da parte dei Governi».