Tutti i gruppi parlamentari fanno proprie le richieste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl

La tanto attesa e richiesta proroga degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19 potrebbe arrivare con un emendamento del decreto-legge Milleproroghe, come peraltro suggerito dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, auditi la scorsa settimana in Parlamento. L’alternativa, quella di inserire il provvedimento all’interno del decreto Ristori, non appare infatti perseguibile, visto che la volontà del governo è quella di inserire in questo provvedimento urgente un sostegno economico sotto forma di sgravi per l’energia per tutte le imprese e su altre voci per alcuni settori in particolare. La spinta verso nuove settimane di cassa integrazione, almeno tredici fino al 31 marzo, sta arrivando da tutti i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno presentato emendamenti in tal senso. Il costo stimato sarebbe di 150 milioni, soldi che, potenzialmente, potrebbero già essere presenti nelle casse dell’Inps, considerati la riduzione delle ore autorizzate di ammortizzatore sociale che si è riscontrata nel corso del 2021 e lo stanziamento in legge di bilancio. Proprio in manovra finanziaria, ritroviamo la riforma degli ammortizzatori sociali che prevede, fra le altre cose, il definitivo superamento della cassa in deroga, una operazione non semplice da attuare in breve tempo. Da qui, la richiesta ulteriore di un periodo transitorio fra il vecchio e il nuovo sistema.