Ucraina: per ora prevale la via diplomatica. Ma schieramenti e minacce continuano. Lambrecht, ministra esteri tedesca: se inizierà «una guerra nel centro dell’Europa», la Russia «avrà gravi conseguenze, politiche, diplomatiche ed economiche»

La minaccia è reale e non è soltanto propaganda, che al momento resta l’unica arma, anche pesante con utilizzo di social, con la quale Usa e Russia si colpiscono e si accusano a vicenda, ai confini dell’Europa. Sul caso Ucraina, gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato Antony Blinken, continuano a sostenere la via della diplomazia e del dialogo, ma non smettono mai di ricordare che, qualora la Russia si impegnasse in un’aggressione militare contro l’Ucraina, subirà una risposta unificata, rapida e dura. Da parte sua, la Russia, tramite il ministero degli Esteri, ha chiesto alla Nato di ritirare le truppe «straniere», armi ed equipaggiamenti da Bulgaria e Romania, «nonché altri passi volti a ripristinare la configurazione del 1997 di quei Paesi che all’epoca non erano membri della Nato». Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato che più di 140 navi e oltre diecimila militari prenderanno parte ad una serie di esercitazioni tra gennaio e febbraio, nelle acque dei mari adiacenti al territorio dello Stato eurasiatico, nonché aree operativamente importanti degli oceani. Esercitazioni separate si terranno nelle acque del Mediterraneo, nel Mare del nord, nel Mare di Okhotsk, nell’Oceano atlantico nord-orientale e nell’Oceano Pacifico. C’è di più: le tensioni con la Russia hanno riaperto il dibattito sull’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, un fatto molto rilevante, visto che le due nazioni scandinave hanno mantenuto sempre la stessa posizione dalla Guerra Fredda in poi, pur collaborando con la Nato. Tutto ciò prima dell’inizio dei colloqui avvenuti oggi a Ginevra tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. L’incontro che, pianificato per durare un’ora e mezza circa, perché gli argomenti erano già noti, ha rispettato il timing. Come si è concluso? Blinken ha dichiarato che «la Russia può scegliere la strada che porta alla stabilità, sta a loro decidere». Lavrov, sottolineando che Mosca non ha «mai» minacciato il popolo ucraino, ha detto che la Russia si aspetta delle risposte scritte dagli Usa alle proprie richieste «la prossima settimana». È stato un incontro utile a chiarire le reciproche posizioni, ma Blinken ha precisato anche che gli Stati Uniti risponderanno «a un’aggressione della Russia anche non militare». Anche il Regno Unito sta valutando la possibilità di rafforzare la presenza militare nei Paesi della Nato (Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) che confinano con l’Ucraina, in modo che fungano da «deterrente» nei confronti della Russia, secondo quanto riferiscono fonti del quotidiano “The Times”. Insomma, grande è la tensione ai confini orientali dell’Europa, mentre tutta l’Europa è concentrata (anche) a ridimensionare il caro bollette e a imboccare la strada della ripresa.