Tavares rassicura, ma restano dei nodi aperti che vanno affrontati col governo

L’intervista del Corriere della Sera a Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis, la nuova compagnia nata dalla fusione fra Fca e Peugeot-Psa, ha suscitato una pronta reazione da parte delle federazioni di categoria dei metalmeccanici. Da tempo, le sigle di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl insistono a chiedere lumi su quello che sarà il futuro degli ex stabilimenti Fiat nel nostro Paese. L’amministratore delegato, dopo aver ringraziato i dipendenti per il lavoro svolto, si sofferma in particolare su due punti. In primo luogo, dopo una domanda diretta dell’intervistatore, sul fatto che la società cercherà di mantenere l’impegno a non chiudere siti produttivi in Italia. La situazione è difficile, con il Covid-19 che ha favorito l’esplosione dei costi di produzione e con le nuove norme europee sulla elettrificazione che stanno creando notevoli problemi di transizione. Tavares, a tal proposito, rimanda alla fine dell’anno per capire cosa è successo e se sono necessari dei correttivi in corsa. L’altro aspetto è la reindustrializzazione del sito di Termoli. Stellantis vorrebbe impiantare proprio a Termoli una delle gigafactory per la produzione di batterie elettriche, ma Tavares si è mostrato preoccupato perché ancora non si è riusciti a trovare una intesa con il governo. Da qui la richiesta del sindacato di aprire un tavolo di confronto al ministero per valutare il piano.