A dicembre l’indice si è attestato al 5% nell’aera euro

L’inflazione nell’Eurozona dovrebbe scendere gradualmente nel corso dell’anno, non appena i fattori principali che l’hanno provocata, come l’aumento dei prezzi dell’energia e gli ingorghi nelle catene di approvvigionamento, si allenteranno come da attese. È quanto detto dalla presidente della Banca Centrale Europea nel corso di un’intervista rilasciata alla radio France Inter, durante la quale ha detto che le stime indicano un calo al 3,2% alla fine del 2022, spiegando che la BCE si aspetta che i prezzi continueranno a scendere nel 2023 e nel 2024. Nel frattempo sono usciti i dati Eurostat sull’andamento dei prezzi nell’ultimo mese del 2021. Secondo le rilevazioni dell’Istituto di statistica della Commissione europea, a dicembre l’indice è salito dello 0,4% mensile e del 5% su base annua, accelerando rispetto al 4,9% di novembre. Lo scorso anno, specifica l’Eurostat, l’inflazione era al -0,3%. Dalle tabelle si può notare come il tasso d’inflazione più alto si sia registrato in Estonia, dove si attesta al 12%, cui seguono la Lituania con il 10,7% e la Polonia con l’8%. L’inflazione più bassa si è invece registrata a Malta (2,6%), in Portogallo (2,8%) e in Finlandia (3,25). Per quanto riguardale i settori, il contributo più marcato al tasso di inflazione annuale è giunto dall’energia (+2,46%), dai servizi (+1,02 %), dai beni industriali non energetici (+0,78%) e da alimentari, alcol e tabacco (+0,71%).