La leader di FdI assicura che la coalizione è unita. Salvini lo conferma: «Ragioneremo e voteremo compatti»

«Il vertice del centrodestra deve essere ancora convocato». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, assicurando che il summit, fondamentale per serrare i ranghi in vista dell’elezione del presidente della Repubblica, ormai ad una manciata di giorni dall’inizio: la prima votazione si terrà il 24. Manca poco, dunque. E Meloni ha assicurato che il vertice ci sarà: «Per come la vedo io, è inevitabile che si svolga prima della fine della settimana quindi spero sia calendarizzato nelle prossime ore. Altrimenti lo chiederò ufficialmente». «C’è sempre», ha invece replicato a chi le chiedeva se ci fosse ancora l’unità nel centrodestra. Si è detto «fiducioso» e ha confermato la compattezza dello schieramento che lo vede tra i protagonisti anche il leader della Lega, Matteo Salvini, tirando le somme con alcuni cronisti al Senato, prima di un incontro con il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, con il quale avrebbe parlato del Colle: «Sul Quirinale procedono gli incontri con tutte le parti in causa», ha riferito, aggiungendo che «il centrodestra ragionerà e voterà compatto». Il numero uno leghista non ha fatto nomi di eventuali candidati e, riferendosi a Silvio Berlusconi – il leader di Forza Italia non ha sciolto la riserva –, ha assicurato che «sarà determinato e determinante e il suo ruolo è e sera fondamentale. Sono fiducioso». Manovre anche tra i partiti di centrosinistra, all’indomani del vertice tra Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza che ufficialmente non ha risolto nulla: il segretario del Partito democratico ha dato appuntamento ai grandi elettori del Pd per domenica, alle ore 17. L’incontro si svolgerà nella saletta dei gruppi parlamentari della Camera. Restano anche altri nodi ancora da sciogliere. Quello relativo ai grandi elettori positivi (o in quarantena), ad esempio. Sono all’incirca una decina, ma anche pochi voti possono risultare determinanti in questa elezione che si preannuncia incerta. Un’indiscrezione raccolta dall’Ansa riferisce che il presidente della Camera, Roberto Fico, avrebbe proposto di allestire un seggio elettorale “drive-in” nel parcheggio in via della Missione, che affianca Palazzo Montecitorio. Per mettere in pratica la soluzione proposta da Fico, però, serve comunque un intervento normativo da parte del governo per consentire ai positivi di raggiungere il seggio.