«Cerco di arrivare a una sintesi che dia una bella immagine della politica», ha assicurato il leader della Lega

«Da lunedì il centrodestra sarà compatto sullo stesso nome. Il centrodestra si muoverà compatto dall’inizio alla fine, questo è il valore aggiunto. Cerco di arrivare a una sintesi che dia una bella immagine della politica, sto incontrando tutti e parlando con tutti». Così oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, è tornato a parlare di Quirinale, dopo che nella serata di ieri aveva già anticipato le prossime mosse sulla proposta «convincente per tanti se non per tutti» che, secondo molti osservatori, avrebbe potuto scuotere il centrodestra, ma che invece la stessa Forza Italia ha poi chiarito essere «in linea con gli impegni presi». Del resto, ha ricordato in mattinata il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani, «il centrodestra all’unanimità ha chiesto a Berlusconi di candidarsi e tocca a lui sciogliere la riserva e decidere se vuole essere il candidato». Certo è, però, che nelle ultime ore Vittorio Sgarbi (secondo molti giornali colui che avrebbe aiutato l’ex premier a sondare il terreno in vista di una sua eventuale candidatura), intervenendo a Un giorno da Pecora, su Rai Radio 1, ha riferito di un Berlusconi che «ieri era abbastanza triste», alludendo ad una pausa che può dipendere «dal fatto che starà pensando se c’è una via d’uscita onorevole, con un nome che sia gradito a lui, forse Mattarella» e aggiungendo poi che l’operazione degli ultimi giorni «si è fermata oggettivamente». Ad ogni modo, secondo Salvini, «verrà eletto un presidente della Repubblica con soddisfazione di tutti. Penso a un profilo di alto livello». In più, considerati i dossier sul tavolo, su tutti un intervento immediato per contenere gli aumenti delle bollette per imprese e famiglie, «avere Draghi a Chigi mi rassicura come italiano, poi io non sono padrone dei destini di nessuno. La Lega come forza di governo responsabile avrà l’onore e l’onere di proporre soluzioni che partano dal campo che ha più numeri in Parlamento e che possano avere il più largo consenso».