Preoccupano, però, gli scenari che si prospettano per i prossimi due anni

Il consuntivo di fine anno ci segnala una ripresa del lavoro dipendente. È questo quello che emerge dallo studio coordinato di Ministero del lavoro, Banca d’Italia e Anpal. Nel bienno 2020-2021, quello caratterizzato dalle misure di contenimento della diffusione del virus, il saldo fra attivazioni e cessazioni è stato positivo per circa 560mila unità, non lontanissimo rispetto alle 605mila unità del biennio immediatamente precedente. Gli estensori del rapporto, però, avvertono circa il rischio che, a partire da quest’anno, venendo meno i vincoli ai licenziamenti introdotti come condizione per accedere agli ammortizzatori sociali con causale Covid-19, possono aumentare in maniera sensibile le cessazioni. La questione, come evidenziato a più riprese da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, si sposta quindi sul versante delle attivazioni, che possono essere favorite con incentivi fiscali e contributivi, ma anche attraverso percorsi di riqualificazione professionale.