Nulla di fatto al Consiglio Nato-Russia di ieri

«Sembra che il rischio di guerra nell’area Osce sia oggi maggiore che mai negli ultimi 30 anni». Questo l’allarme lanciato a Vienna dal ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau, nel suo discorso d’inaugurazione della presidenza polacca del Consiglio Permanente dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. «Da diverse settimane affrontiamo il rischio di una forte escalation nell’Europa orientale». Parole che assomigliano molto a quelle pronunciate ieri dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Ma procediamo con ordine. Un nulla di fatto: così può essere sintetizzato il Consiglio Nato-Russia che si è tenuto ieri a Bruxelles sulla crisi ucraina. Durante la conferenza stampa al termine del vertice, Stoltenberg per primo aveva lanciato il medesimo allarme, osservando che il «rischio di un nuovo conflitto armato in Europa è reale». Le sue dichiarazioni sono arrivate, infatti, dopo che le trattative diplomatiche con la Russia sulla questione Ucraina non hanno mostrato particolari progressi. Del resto le richieste di entrambe le parti proseguono in un modo in cui sembra difficile poter raggiungere una qualche forma di compromesso. E la situazione di stallo va ormai avanti da settimane, perché anche i colloqui a due tra Mosca e Washington non hanno fin qui mai restituito risultati concreti. Non solo. Dalla Russia avvertono che eventuali, nuove sanzioni introdotte dagli Stati Uniti porterebbero ad un ulteriore inasprimento dei rapporti tra le due potenze mondiali. Sarebbe «una misura oltre ogni limite, paragonabile alla rottura delle relazioni», ha perciò spiegato il portavoce del presidente Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.