Al contrario, in termini tendenziali il confronto è positivo

A novembre, stando alle ultime rilevazioni dell’Istituto nazionale di statistica, le vendite al dettaglio hanno registrato un calo congiunturale dello 0,4% in valore e dello 0,6% in volume. Un risultato legato sia alle vendite di beni alimentari (scese dello 0,9% in valore e dell’1,2% in volume) sia a quelle di beni non alimentari, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente. Segno “più”, invece, per il confronto trimestrale: rispetto al periodo giugno-agosto l’indice calcolato dall’Istat è aumentato di 1,2 punti in termini di valore e di nove decimi se si considerano i volumi di vendita. In questo caso, la performance positiva è legata principalmente all’andamento dei prodotti non alimentati, per quali si registra un aumento del 2% in valore e dell’1,8% in volume. Per quanto riguarda i beni alimentari l’Istat segnala un calo dello 0,5% per volumi venduti e un aumento della stessa entità per il valore. Veniamo ora al confronto con le stesso mese di un anno fa: su base tendenziale le rilevazioni mostrano un +12,5% in valore e un +11,7% in volume, aumenti legati in larga parte alla forte crescita rilevata per le vendite di generi non alimentari, mentre i beni alimentari hanno fornito un contributo limitato se si considera il valore delle vendite e negativo nel caso dei volumi venduti (-0,9%). «Rispetto a novembre 2020 – spiega infine l’Istat -, il valore delle vendite al dettaglio cresce in tutti i canali distributivi: la grande distribuzione (+9,5%), le imprese operanti su piccole superfici (+16,5%), le vendite al di fuori dei negozi (+15,9%) e il commercio elettronico (+6,6%)».