Sperimentazione prorogata. Requisito contributivo ridotto di quattro anni per gli operai edili e per i ceramisti

Con il passaggio da Quota 100 a Quota 102, l’Ape sociale, che è prorogata al 31 dicembre 2022, torna ad essere un poco più appetibile. Due le novità di maggiore rilievo rispetto al recente in passato. In primo luogo, la soppressione della finestra trimestrale fra la conclusione integrale della prestazione di sostegno di disoccupazione e il pensionamento. La seconda novità riguarda l’estensione della platea dei potenziali beneficiari dello strumento, fermo restando che, comunque, l’accesso rimane condizionato alle risorse disponibili. Quanto stanziato, 285,1 milioni per il 2022, dovrebbe coprire una platea di massimo 21.200 beneficiari, almeno secondo le previsioni dello stesso governo. L’allargamento della platea delle categorie beneficiarie ha portato anche alla revisione dei requisiti contributivi. Di norma, l’anzianità contributiva è fissata in 36 anni. Fanno eccezione gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, per i quali l’anzianità contributiva è di 32 anni. L’anzianità contributiva si riduce a 30 anni per i disoccupati, i caregiver e gli invalidi al lavoro, con percentuale di invalidità pari al 74% o più. Il requisito contributivo scende di 12 mesi per figlio, fino ad un massimo di 24 mesi, per le lavoratrici madri. Sul versante dell’età anagrafica, la norma fissa il requisito ad almeno 63 anni. Nonostante le richieste arrivate da più parti, la sperimentazione dell’Ape finanziaria non è stata ripristinata.