Nel nord della Cina nuovi lockdown

Svolta negli Stati Uniti nella lotta al Covid. Gli Usa, infatti, riducono la quarantena a cinque giorni per i vaccinati. La decisione dei Centers for Disease Control and Prevention – che inoltre non prevede isolamento per chi ha fatto la terza dose ed è stato esposto al virus – segue il pressing di molti settori economici che hanno chiesto di rivedere le norme per far fronte alla mancanza di personale. Tale scelta è stata anche criticata (c’è l’incognita Omicron, sostengono i contrari), ma in ogni caso la riduzione dell’isolamento a cinque giorni per i positivi al Covid è per consentire agli asintomatici di rientrare al lavoro prima, soprattutto a coloro che svolgono lavori ritenuti essenziali, come ha spiegato il consulente della Casa Bianca, Anthony Fauci. Il tema è ora dibattuto in altre parti del mondo, Italia compresa. Di contro, in Cina una parte del paese è tornata in lockdown. Anzi, le autorità l’hanno esteso nel nord del paese ad altre centinaia di migliaia di persone per contenere l’ondata di casi di coronavirus che ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 21 mesi. Nelle ultime 24 ore, ad esempio, la città di Xi’an, 13 milioni di abitanti in lockdown da sei giorni, ha registrato 209 nuovi casi, il livello giornaliero più alto da marzo 2020. La nuova ondata di contagi, pur presentando numeri modesti rispetto a quelli registrati in Europa e negli Stati Uniti, ha spinto le autorità ad imporre misure più stringenti nella metropoli cinese. Il focolaio che ha colpito Xi’an si è anche rapidamente diffuso fino alle città vicine. Per questo motivo a Yan’an – che si trova a circa 300 chilometri da Xi’an – sono state chiuse nelle ultime ore le attività commerciali, mentre a migliaia di residenti in un distretto è stato ordinato di rimanere a casa.