di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl

I dem ne hanno combinata un’altra, proprio quando agli italiani si stanno chiedendo ulteriori sacrifici per tentare di arginare il virus e la variante Omicron senza dover bloccare di nuovo il Paese. Oltre alla campagna vaccinale e alle restrizioni vecchie e nuove per immunizzati e non, in base alle differenti situazioni, al monitoraggio, ai tamponi, rimane primaria la regola iniziale, quella che ormai dovremmo aver imparato a seguire da quasi due anni: indossare la mascherina quando necessario, sempre in caso di assembramenti, soprattutto nei locali chiusi. Una, fra l’altro, fra le norme meno invasive e fra le più semplici da applicare. E, invece, nella rossissima Reggio Emilia ecco il sindaco dem del capoluogo, Luca Vecchi, che si fa filmare mentre festeggia il Natale con i suoi assessori e sostenitori vari, all’interno di un locale, rigorosamente tutti ammassati in barba al distanziamento e senza mascherina. Cantando, ovviamente, non “Tu scendi dalle stelle”, ma, la solita Bella Ciao, per dare un tocco di politicizzazione anche agli auguri. Peccato che con la consueta boria di sentirsi sempre e comunque dalla parte dei buoni e dei giusti, l’allegra combriccola non abbia dimenticato le regole base richieste a tutta la cittadinanza, compresa – forse, a questo punto, è il caso di ribadirlo – quella di sinistra. Alla pioggia di critiche pervenute, soprattutto da destra, ma anche dal M5s, il primo cittadino non ha risposto con delle scuse, ma anzi ha ribattuto peggiorando la situazione, affermando che il filmato è del 20 dicembre, prima del nuovo decreto: peccato però che le mascherine siano obbligatorie da mesi nei locali pubblici, sempre, a meno che non i stia consumando composti al tavolo, ed un rappresentante delle Istituzioni dovrebbe saperlo, mentre con l’ultimo decreto si parla, invece, di indossarle anche all’aperto. L’Italia è in un momento difficile, non mancano dubbi e polemiche sulle misure messe in atto dal governo per arginare la pandemia. Ci sono divisioni sociali sulla campagna vaccinale, conseguenze economiche ed occupazionali che discendono dalle chiusure e dalla contrazione dei consumi provocata dal virus, oltre, che naturalmente, ancora moltissimi contagiati e malati costretti ad affrontare questa malattia che non vuole ancora andarsene, costringendo gli operatori sanitari a compiere forzi inimmaginabili per combatterla. Di fronte a questa situazione servono serietà e rigore. Invece che ergersi a moralisti e censori creando nemici (come i “no vax”, implicitamente descritti come se fossero tutti fanatici e tutti di destra) e immaginando che a violare le regole siano sempre gli altri, bisognerebbe iniziare a comportarsi, tutti, senza distinzione politica e soprattutto se i ricoprono ruoli pubblici, in modo corretto, dando innanzitutto il buon esempio.