L’Italia a metà del guado fra pandemia e ripresa, con l’incognita della variante Omicron

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl

In questo giorno di Vigilia ci avviciniamo alla festa più importante dell’anno in una situazione, di nuovo, inedita per tutti noi. Non un Natale del tutto “libero”, ma neanche, fortunatamente, il lockdown del 2020, caratterizzato dalle rigide restrizioni da zona rossa che impedivano quasi tutte le attività economiche e sociali. Stavolta i colori della festa oscillano tra il bianco ed il giallo, ma con l’arancione dietro l’angolo. La pandemia è ancora presente, purtroppo, con i dati quotidiani legati alle vittime ed ai contagiati da Covid, ma i numeri sono decisamente migliori rispetto a quelli dello scorso anno, grazie alla campagna vaccinale alla quale hanno aderito moltissimi cittadini. Eppure ancora non ne siamo fuori, tra variante Omicron e la necessità di terze dosi. E quindi, anche se parziali ed imparagonabili rispetto a quelle dello scorso anno, eccoci ancora ad affrontare un Natale – e un nuovo anno – di limitazioni per tentare di arginare i contagi. Crisi Covid, come abbiamo imparato, non vuol dire solo questioni sanitarie, ma anche importanti ripercussioni sull’economia e la società. L’Italia, lo dicono i numeri, ha iniziato a impostare la propria ripresa, ma ancora dobbiamo fare i conti con una scia di povertà, precarietà e diseguaglianze che avrà bisogno di tempo e misure poderose per poter essere cancellata. Un Natale con l’Italia a metà del guado, fra pandemia e ripresa, da affrontare con coraggio e speranza. Da passare coi propri cari, per rigenerarsi prima di affrontare un nuovo anno che si preannuncia complesso e sempre con l’augurio che arrivi a breve la primavera di una piena normalità.