Casi in aumento, si va in ordine sparso. Misure più stringenti in vista dei festeggiamenti

Addirittura la Regina Elisabetta ha dovuto, alla fine, rinunciare al pranzo di Natale con i familiari al Castello di Windsor, altrimenti in programma per il 21 dicembre. Una scelta che i beninformati di cose reali a Londra riferiscono essere stata dura da digerire per la regina, ma che spiega, almeno in parte, l’apprensione che anche nel Regno Unito si respira a causa dell’andamento epidemiologico e soprattutto dell’impatto che la variante Omicron sta avendo sui nuovi casi registrati nel paese. In generale questo che il Vecchio continente si appresta a vivere è il secondo Natale in pandemia e per quanto in un primo momento potesse sembrare che le circostanze fossero migliori rispetto ad un anno fa, quando le campagne vaccinali erano appena alle primissime battute, il cambio di scenario delle ultime settimane ha cominciato a destare nuove preoccupazioni. L’Olanda, da alcuni giorni, è di nuovo in lockdown e lo sarà fino al 14 gennaio. In Austria, invece, dove è in vigore un lockdown per i non vaccinati, si è deciso che questi ultimi non potranno partecipare a cenoni e feste di Natale. Tuttavia, dal 24 al 26 dicembre e ancora il 31 dicembre, potranno lasciare casa per visitare una persona cara. Tutti gli altri potranno radunarsi per le festività in gruppi al massimo di dieci persone, mentre per cenoni che prevedono tra gli 11 e i 25 commensali scatta l’obbligo di tampone. In Spagna sono consigliati festeggiamenti tra poche persone. Le misure più restrittive riguardano, semmai, i collegamenti aerei. E quest’ultimo aspetto ricorda molto da vicino la situazione di dicembre 2020, vale a dire un quadro poco omogeneo nel caso specifico dell’Unione europea in cui i singoli Stati vanno in ordine sparso, abbandonando il coordinamento europeo. La Francia ha praticamente chiuso ai voli da e per il Regno Unito, fatta eccezione per residenti francesi (che comunque dovranno seguire una serie di regole una volta fatto rientro a casa), ad ogni modo, in generale sono diversi i paesi che hanno deciso di adottare controlli più accurati alle frontiere al fine di contenere la diffusione del virus. Tra questi Grecia, Irlanda, Portogallo, Svezia, Svizzera e Italia. C’è anche chi guarda oltre Natale. È di nuovo il caso della Francia, più dettagliatamente del municipio di Parigi, che ha annunciato alcuni giorni fa la cancellazione dei fuochi d’artificio e dei concerti sugli Champs-Elysée per Capodanno.