Il protocollo condiviso firmato da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e altri parti sociali ha aiutato

In attesa di conoscere quale sarà l’impatto della nuova variante Omicron, l’ultimo dato disponibile, riferibile al 30 novembre, sui contagi da Covid-19 sul lavoro mostra con chiarezza l’enorme differenza fra lo scorso anno e il 2021. I contagi sul luogo di lavoro sono infatti crollati del 69,5%, grazie al rispetto del protocollo condiviso sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le altre parti sociali e, a partire dalla primavera scorsa, alla vaccinazione diffusa. Dall’inizio della pandemia, l’Inail ha raccolto poco più di 185mila denunce di contagi, pari a più di un sesto del totale delle denunce di infortunio nel medesimo arco temporale. La cosa che preoccupa è la leggera, anche se evidente, ripresa fra ottobre e novembre; su poco meno di 2mila denunce in tutto, tre quarti sono riferibili allo scorso mese. Nonostante questa ripresa, almeno al 30 novembre, la crescita dei contagi appariva sotto controllo. Se nel 2020, le denunce di contagio hanno rappresentato il 25%, nel corso del 2021 si è scesi ad un rapporto di uno a 14. Molto pesante il bilancio dei decessi causati da un contagio da Covid-19 sul posto di lavoro: dall’inizio della pandemia al 30 novembre, i casi mortali registrati sono stati 797, di cui due riferibili sicuramente al mese di novembre. Anche in questo caso si registra un calo, pure se percentualmente inferiore rispetto all’altro dato sugli infortuni: la riduzione fra il 2020 e il 2021 è del 50,7%. I mesi più drammatici sono stati quelli di aprile e maggio del 2020, con poco meno di 330 decessi.