Secondo il premier, «è essenziale che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale»

Tanti i temi affrontati dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare. Non poteva andare altrimenti: quello che terminerà tra qualche giorno è stato un anno difficile e il 2022 non si preannuncia molto diverso, con un’emergenza sanitaria ancora lontana dall’essere superata, i tanti appuntamenti politici in programma, a partire dall’elezione del presidente della Repubblica, e una ripresa economica minata da molte incertezze. Un passaggio in particolare ha chiarito la posizione del premier sulla corsa al Quirinale, contribuendo anche ad alimentare il dibattito politico. «Il mio destino personale non conta assolutamente niente, non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro, sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche», ha detto Draghi. Che ha dimostrato di avere le idee chiare anche sul destino dell’esecutivo che presiede: «Il governo è un governo parlamentare, questo è quello che prevede la Costituzione», ha replicato a chi gli chiedeva, se con lo scadere del mandato di Sergio Mattarella, si concluderà l’esperienza di questo esecutivo. E ancora: «Il presidente della Repubblica non è tanto un notaio quanto un garante. L’esempio di Mattarella è la migliore guida all’interpretazione del ruolo del presidente della Repubblica: ha garantito l’unità nazionale, dall’unità nazionale è venuta una maggioranza ampia che ha sostenuto la forza di questo governo, il governo sostenuto e protetto da questa ampia maggioranza ha cercato di fare il meglio possibile. I risultati del governo sono fondati su quel che ho detto». Secondo Draghi, «è essenziale che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale per continuare l’azione di contrasto alla pandemia, di rilancio della crescita, l’attuazione del Pnrr». Dichiarazioni che sono state accolte con favore dai partiti della maggioranza. A rivelarne gli umori sono state alcune fonti, interpellate dalla stampa. La Lega ha confermato «grande apprezzamento» per il lavoro del governo, osservando che c’è «preoccupazione» per eventuali cambiamenti che potrebbero creare instabilità. Sulla stessa riga il commento del Partito democratico – «Condividiamo l’auspicio che ha fatto che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale in continuità con l’azione di governo» – e di Forza Italia: «FI si augura che l’azione del governo possa proseguire nei prossimi mesi con la necessaria continuità e la medesima energia».