Le parti sociali continuano ad essere molto scettiche sullo sua utilità

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, prova a rilanciare il tema del salario minimo legale non prima di aver evidenziato come le truffe individuate sul reddito di cittadinanza ammontano all’1% del totale dei beneficiari. Del resto, la doppia difesa non deve sorprendere, in quanto proprio il professore universitario pugliese è riconosciuto da tutti come essere il padre del reddito di cittadinanza e l’ispiratore del salario minimo legale orario fin dai tempi in cui era soltanto un ascoltato consigliere del Movimento 5 Stelle. Secondo Tridico, l’eventuale introduzione del salario minimo legale orario non avrebbe effetti negativi sulla contrattazione collettiva. La soglia di 9 euro, infatti, “non avrebbe le caratteristiche di spiazzare il mercato e creare disoccupazione”. Posizione questa che, però, non convince le parti sociali. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, da una parte, Confindustria e le associazioni datoriali, dall’altra, hanno più volte evidenziato i rischi insiti nella introduzione di un salario minimo orario legale. L’errore più grande sarebbe paradossalmente quello di fossilizzare l’attenzione sul solo parametro retributivo. La discussione, in realtà, non riguarda semplicemente l’eventuale congruità della soglia a 9 euro, quanto piuttosto tutta la parte normativa che compone il contratto collettivo nazionale che rischierebbe di venire meno con grave pregiudizio per tutti gli attori.