Mosca propone un trattato a Stati Uniti e Nato

Il documento è stato presentato il 15 dicembre e diffuso oggi dal ministero degli Esteri russo. Nel trattato proposto alla Nato per tentare una mediazione e cercare di alleggerire le tensioni nell’Europa dell’Est, Mosca chiede all’Alleanza il ritiro delle sue infrastrutture militari alle posizioni del 1997, cioè a prima dell’adesione dei paesi dell’Europa orientale. «La nostra posizione è che tutte queste infrastrutture debbano essere rimosse ed è necessario tornare alle posizioni del 1997», ha spiegato parlando con la stampa il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov. I trattati proposti sono due, uno destinato alla Nato (cui si richiede di escludere l’adesione dell’Ucraina) e uno agli Stati Uniti, di nove articoli ciascuno. Nello specifico l’articolo 7 del trattato proposto dalla Russia a Washington prevede che «le Parti evitino il dispiegamento di armi nucleari al di fuori del territorio nazionale» e riportino in patria «le armi già dispiegate al di fuori dei confini al momento dell’entrata in vigore del trattato». Le parti, dunque, «elimineranno tutte le infrastrutture esistenti per lo spiegamento di armi nucleari al di fuori del territorio nazionale» e inoltre «non addestreranno personale militare o civile di paesi che non possiedono armi nucleari all’uso di tali armi». Sul tema, nella giornata di ieri il Consiglio europeo ha sottolineato «l’urgente necessità per la Russia di allentare le tensioni causate dall’aumento delle forze armate lungo il confine con l’Ucraina e dalla retorica aggressiva».