Il leader leghista assicura di aver ricevuto l’ok da parte di tutti. Meloni: «È una buona idea, se riesce a concretizzarsi»

«Ho invitato i miei colleghi segretari di partito e li inviterò, possibilmente anche prima della fine dell’anno, a incontrarci per parlarne a un tavolo, non sui giornali. Ho avuto l’ok da parte di tutti». Così il leader della Lega Matteo Salvini facendo il punto della situazione sull’iniziativa che ha lanciato solo qualche giorno fa: avviare un tavolo di confronto tra tutte le forze politiche per raggiungere un’intesa sul prossimo presidente della Repubblica, allo scopo di evitare un’impasse in Parlamento. «Una volta approvata la legge di bilancio, li inviterò di nuovo a Roma per discutere e prevenire problemi, perché non voglio pensare a un gennaio di confusione, di trenta votazioni», ha aggiunto il leghista. «Quella di Salvini è una buona idea, se riesce a concretizzarsi», ha commentato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, intervenendo al suo arrivo all’assemblea Coldiretti e continuando a sostenere un’eventuale candidatura di Silvio Berlusconi: «La carta Berlusconi resta ancora in campo, ne riparliamo a gennaio come dice Letta». Che ha chiuso ripetutamente a questa ipotesi. «Deve essere una figura super partes e non un capo politico. Il presidente della Repubblica non lo è mai stato», ha detto il segretario del Partito democratico, tracciando a margine dell’Agorà dedicata a giovani e Next Generation Eu quello che a suo dire sarebbe l’identikit del capo dello Stato ideale (contrario all’elezione di Berlusconi anche il Movimento 5 stelle). Pur dichiarandosi a favore di una figura condivisa da tutto l’arco parlamentare, una porzione del centrodestra continua a “fare quadrato” attorno all’ex premier, difendendone un’eventuale candidatura. «Berlusconi è l’unico che ha fatto stare ad un tavolo Bush e Putin: se volesse farlo, sarebbe un ottimo presidente della Repubblica», ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, parlando alla Coldiretti e sottolineando che «porre veti è un errore». «Bisogna dialogare e confrontarci poi vedremo», ha aggiunto, osservando che «Salvini e Meloni sono sempre stati leali. Il centrodestra è e sarà coeso nel giorno della presentazione della candidatura e del voto».