Rintracciati 120 acquirenti della falsa certificazione

La Polizia Postale e delle Comunicazioni ha effettuato 40 perquisizioni e 67 sequestri preventivi, coordinati dalla Procura di Napoli con lo scopo di sgominare una sistema criminale che forniva falsi green pass. Nel corso delle indagini sono state individuate 15 persone come appartenenti all’associazione e 67 fruitori delle false certificazioni, mentre i clienti individuati sono almeno 120, ma la Polizia stima siano molti di più e tutt’ora gli investigatori cercano di capire il numero esatto delle persone che hanno acquistato il falso green pass. «Ciò che risulta chiaro – spiega la Polizia Postale – è la modalità attraverso la quale l’associazione criminale riusciva a creare le false certificazioni: non sono stati attaccati direttamente i server che custodiscono i dati e che normalmente sono protetti da sistemi anti intrusione ma sono stati sfruttati dai criminali i collegamenti che i server delle regioni hanno con le farmacie che effettuano tamponi e certificano la negatività da Covid 19». Secondo quanto emerso, infatti, attraverso siti “clone” gli hacker sono riusciti ad istallare sui dispositivi degli operatori sanitari software in grado di carpire i dati di accesso e quindi di poter utilizzare tutte le autorizzazioni necessarie alla creazione di falsi green pass. Per il momento gli utilizzatori dei falsi green pass sono stati localizzati nelle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno, Bolzano, Como, Grosseto, Messina, Milano, Monza-Brianza, Reggio Calabria, Roma e Trento.