Informativa di Draghi alla Camera: «In guardia contro la pandemia». In vista del Consiglio europeo di domani a Bruxelles, il presidente del Consiglio ha spiegato le ragioni che hanno portato il Governo a irrigidire le misure di sicurezza

Di fronte alle perplessità dell’Ue rispetto alla scelta di ieri del Governo Draghi di irrigidire le norme di ingresso dei turisti europei in Italia (misura che si aggiunge alla proroga dello stato di emergenza), il presidente del Consiglio, in occasione dell’informativa alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani a Bruxelles, ha detto: «Dobbiamo restare in guardia contro la pandemia, siamo contenti di come è andato quest’anno e dobbiamo difendere la normalità conquistata con le unghie e i denti». «L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti, ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. I contagi sono in aumento in tutta Europa. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il Governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati». «I dati di oggi descrivono un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri. Questo miglioramento è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione». Ecco perché «voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile». I dati parlano chiaro: «Come dimostra un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora». Draghi si è poi soffermato inoltre sugli aumenti del costo dell’energia ricordando come i rincari «riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica» e rassicurando: «In particolare, vogliamo proteggere le fasce più deboli della popolazione, che risentono maggiormente di questi aumenti. Da giugno ad oggi, il Governo ha stanziato più di 4 miliardi di euro per contenere l’incremento delle tariffe: 1,2 miliardi a giugno e più di 3 miliardi a settembre. Per l’anno prossimo, abbiamo previsto di spendere altri 3,8 miliardi, e siamo pronti a aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi», ha aggiunto.