Il governo rimanda il confronto a dopo l’approvazione della legge di bilancio

Continuano le polemiche intorno allo sciopero in solitaria organizzato da Cgil e Uil. Il tutto mentre prosegue lenta la marcia della legge di bilancio, a poco più di due settimane dalla scadenza del 31 dicembre. Non più tardi di ieri, il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anche a nome del suo collega Maurizio Landini, aveva provato a fare pressioni sul presidente del consiglio, Mario Draghi, per avere un incontro prima dello sciopero del 16; tentativo che, però, non è andato a buon fine, tanto che da Palazzo Chigi è emersa l’indiscrezione che, nella migliore delle ipotesi, l’appuntamento non sarebbe arrivato prima della metà della prossima settimana, quando, verosimilmente, il Senato avrà licenziato la legge di bilancio. Intanto sia la Cisl che la Ugl hanno continuano ad insistere sulla inutilità e anche, per molti versi, sulla dannosità di uno sciopero generale indetto con le modalità e i tempi voluti dalla Cgil e dalla Uil. Il rischio maggiore è che gli italiani finiscano per percepire lo sciopero quasi come uno strumento di lotta politica piuttosto che sindacale, con tutte le conseguenze nefaste del caso. Con l’aggravante ulteriore di aprire un solco sia con il governo che con le associazioni datoriali, proprio nel momento in cui sarebbe necessario puntare su relazioni industriali maggiormente partecipative, condizione per rendere più efficaci e efficienti gli investimenti del Pnrr.