Entro il 15 dicembre, necessario il vaccino anti Covid per insegnanti e forze dell’ordine. Resta la libertà di scelta sul vaccino, ma per contenere i contagi il governo sceglie la strada dell’obbligo per alcune categorie professionali

Mentre qualche Stato europeo ha deciso di decretare l’obbligo vaccinale per contenere la pandemia, l’Austria da febbraio, la Grecia per gli over 60, la Germania sembrerebbe a breve, con sul tavolo della Commissione Ue il dossier dell’imposizione generalizzata, in Italia l’intenzione è quella di non inasprire ulteriormente le misure già vigenti, ovvero quelle relative a Green Pass base e super ed ai dispositivi di protezione personale. Con, però, un’importante eccezione: l’obbligo per alcune categorie professionali. Oltre ai sanitari, per i quali è in vigore da tempo, si aggiungeranno a breve da un lato insegnanti e personale Ata, dall’altro le Forze dell’Ordine: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Esercito, Marina ed Aeronautica. Personale a rischio di contagiarsi e contagiare, date le mansioni svolte, che dovrà essere in regola con le vaccinazioni entro il prossimo 15 dicembre, pena la sospensione dal servizio e dallo stipendio, con però la conservazione del posto di lavoro e la possibilità di reintegro una volta messosi in regola. I numeri dei non vaccinati, quindi a rischio sospensione, comunque, non sono altissimi in entrambi i comparti. Secondo il ministro Bianchi, fra il personale scolastico, docente e non docente, la quota dei vaccinati ammonterebbe al 95%, con quindi solo il 5% non ancora immunizzato. Un po’ più alte le stime dei no-vax fra i militari, addetti, fra l’altro, anche al controllo del Green Pass degli altri cittadini. Sarebbero circa un 10%, con numeri non uniformi fra i vari corpi e un totale di 50mila lavoratori a rischio sospensione. Non mancano, naturalmente, le polemiche. Non solo sullo stesso principio di obbligo vaccinale, ma anche su questioni di ordine pratico, come le modalità di sostituzione dei sospesi in categorie già spesso a corto di organico rispetto alle esigenze di servizio.