Ancora da definire alcuni capitoli importanti, a iniziare dal taglio di Irpef e contributi

Il parlamento prova a stringere sulla manovra di bilancio, anche se l’atteso emendamento del governo ancora non si è visto. Giorni di febbrile attesa al Senato, ma, più in generale, nel Paese per le decisioni che il presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi, intenderà prendere sui vari capitoli ancora aperti. Andando con ordine, sul versante delle pensioni e degli ammortizzatori sociali non sono annunciate particolari novità. Al massimo, potrebbe esserci qualche ritocco alla tabella allegata relativa all’Ape sociale, ma l’impianto è destinato a rimanere quello noto da tempo con il passaggio da Quota 100 a Quota 102 e con la proroga di Opzione donna. Sugli ammortizzatori sociali, lo scenario, se possibile, è ancora più definito sia sotto il profilo normativo che su quello delle risorse stanziate. Di certo, però, una eventuale ripresa dei contagi, soprattutto se tale ripresa dovesse portare ad un nuovo riempimento delle terapie intensive, aprirebbe scenari già sperimentati in questi due anni, con il ricorso massivo alla cassa integrazione. L’intervento, però, arriverebbe con un successivo decreto legge e non nella manovra di bilancio. Tutto da definire, invece, sul versante dell’Irpef; si è parlato di semplificazione di scaglioni e aliquote, ma ancora non è stato messo nero su bianco. È atteso pure un emendamento sulla decontribuzione in favore dei redditi medio-bassi.