Draghi ha espresso soddisfazione per la scarcerazione

Lo studente egiziano Patrick Zaki, detenuto in Egitto dal febbraio 2020 con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” sarà scarcerato. A deciderlo è stato il tribunale egiziano di Mansura, che ha rinviato l’udienza al Primo febbraio. Il giovane non è quindi stato assolto dalle accuse, ma potrà passare questi mesi fuori dal carcere. Secondo quanto riportato dall’ANSA non sarebbe sottoposto all’obbligo di firma. Zaki, che era iscritto ad un master in Studi di Genere e delle Donne all’Università di Bologna, è stato arrestato nel febbraio del 2020 in Egitto, dove aveva intenzione di trascorrere una vacanza con la famiglia. Secondo quanto raccontato dalla difesa, il giovane fu portato al carcere di Mansura dove fu torturato e poi trasferito nel carcere de Il Cairo dove gli erano stati interrotti tutti i contatti con l’esterno in attesa del processo, iniziato a settembre. Commentando la notizia, il presidente del Consiglio Mario Draghi, si è detto soddisfatto per la scarcerazione, aggiungendo che la vicenda è «stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano». «Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno. Un doveroso ringraziamento al nostro corpo diplomatico», ha invece scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi DI Maio.