Il Piano nuove competenze. Le azioni formative sono rivolte ai disoccupati e al personale in cassa integrazione

Con il Piano nuove competenze, una volta passato il confronto con le regioni, si esaurisce la parte propedeutica connessa al Piano nazionale di ripresa e resilienza di competenza del ministero del lavoro. Il Piano nuove competenze è utile per arrivare ad un quadro strategico dell’intera fase formativa, in particolare dei disoccupati e delle persone in cassa integrazione straordinaria. Non un programma di spesa come Gol, ma un programma strategico per rivedere e ridare omogeneità alle politiche regionali. L’obiettivo è molto ampio: definizione di standard comuni; strategia rivolta agli occupati e ai disoccupati; attenzione ai target più vulnerabili; distinzione fra interventi a medio e breve termine. Il percorso immaginato dal governo parte da una analisi dello skill gap della persona, vale a dire dei deficit formativi; successivamente, si predispongono i percorsi formativi, anche attraverso un coinvolgimento diretto delle imprese. Nella definizione dei percorsi, si tiene conto pure delle competenze trasversali e multidisciplinari. La durata dei percorsi è variabile: è di 600 ore al massimo per la riqualificazione; è di 150 ore al massimo per il semplice aggiornamento. Per la predisposizione dei percorsi formativi il riferimento è al repertorio nazionale. Il ministro del lavoro, Andrea Orlando, ha chiarito che si tratta di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale. Novità anche sul versante del sistema duale con alternanza scuola-lavoro e apprendistato.