Il Rapporto del Censis: Nei servizi manca ancora il 14,1% di spesa

Sebbene i consumi risultino in ripresa a partire dal secondo trimestre del 2021, rispetto al 2019 la spesa delle famiglie italiane per i consumi è ancora inferiore di 8,4 punti percentuali. È quanto sottolinea il Censi nel capitolo “I soggetti economici dello sviluppo” del Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2021, giunto alla 55esima edizione. In particolare, spiega poi il Censis, alla fine del secondo trimestre nel settore dei servizi – il più colpito dalla crisi legata alla pandemia – mancavano ancora il 14,1% dei consumi rispetto al 2019. Ha resistito maggiormente, invece, l’agroalimentare, con la produzione agricola nazionale in calo del 3,3% e quella alimentare del 2,5%, a fronte del calo dell’11,4% che ha interessato la produzione industriale nel suo complesso, segno che «la solidità della complessa filiera del food ha retto alla prova della pandemia e già nella prima metà del 2021 tutti gli indicatori la segnalano come protagonista sui mercati esteri». Il Censis ha poi affrontato un tema molto sentito negli ultimi giorni, a causa soprattutto dei recenti rincari: quello delle spese energetiche. Secondo il Rapporto nel 2018 le famiglie italiane che si trovavano al di sotto della soglia di povertà impiegavano in media il 17,8% del proprio reddito per saldare bollette e altre spese per la casa. Una quota che scende all’,8,1% per le famiglie al di sopra della soglia di povertà, con un conseguente peggior contraccolpo per le famiglie economicamente più fragili di fronte ad un aumento delle tariffe.