Costi dell’energia, iniziativa di 5 Paesi UE rivolta ai consumatori. Italia, Francia, Spagna, Grecia e Romania hanno chiesto modifiche su due direttive in vista della discussione in corso al Consiglio Ue Energia

Oggi iniziativa di Italia, Francia, Spagna, Grecia e Romania, in vista della discussione al Consiglio Ue Energia, attraverso un “non paper” ovvero una proposta informale di accordo. Nel dettaglio, i 5 Stati membri propongono due modifiche alla direttiva Ue sull’energia elettrica per fare in modo che i consumatori percepiscano i vantaggi delle tecnologie a emissioni zero sui prezzi dell’energia, proteggendoli dalla crescente volatilità dei mercati del gas naturale. In particolare, si chiede la modifica dell’articolo 5 «per consentire agli Stati membri di applicare meccanismi di regolamentazione, progettati a livello Ue, che garantiscano che i consumatori finali paghino prezzi dell’energia elettrica che riflettono i costi del mix di generazione utilizzato per servire i propri consumi». La seconda modifica, alternativa o contestuale, è all’articolo 9 e «per consentire agli Stati membri di imporre servizi di interesse economico generale progettati per garantire ai consumatori finali un accesso a zero emissioni e una fornitura di energia elettrica competitiva che rifletta i costi di generazione sottostanti». I 5 Stati membri chiedono di avviare un’ampia consultazione delle parti interessate per individuare, entro sei mesi, le necessarie riforme dell’attuale mercato elettrico al fine di renderlo a prova di futuro e adatto all’obiettivo della riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Attualmente per Italia, Francia, Spagna, Grecia e Romania «l’attuale design del mercato potrebbe non essere a prova di futuro». Altra richiesta è rivedere l’articolo 11 della direttiva Ue sui contratti di prezzo dinamico dell’energia elettrica affinché siano imposte avvertenze appropriate sui rischi per i consumatori associati a queste tipologie di offerte e obbligare i rivenditori a offrire almeno un contratto anti-variazioni prezzo o «un contratto basato su una cauta strategia di approvvigionamento, ad esempio, un acquisto progressivo di energia elettrica nell’arco di uno o due anni prima della consegna». Occorre infatti «dedicare sforzi normativi, a livello europeo, per facilitare lo sviluppo di contratti di energia elettrica a lungo termine basati su energie a emissioni zero che coprono più di da 3/4 anni, attualmente il periodo più lungo negoziabile». Contratti a lungo termine (da cinque a dieci anni) sono «essenziali per innescare nuovi investimenti basati su asset a emissioni zero, investimenti in efficienza energetica, e nell’elettrificazione dei consumi dei consumatori». Infine, per Italia, Francia, Spagna, Grecia e Romania, la Commissione europea dovrebbe esplorare un meccanismo volontario di approvvigionamento/acquisto centralizzato di gas attraverso aste competitive, chiedendo inoltre che i regolamenti garantiscano un alto tasso di utilizzo del nostro gas e del Gas naturale liquefatto (Gnl) degli impianti di stoccaggio.