Svimez: il Sud crescerà meno del Centro-Nord

Nel terzo trimestre del 2021 il PIL italiano è cresciuto del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. A crescere su base congiunturale, spiega l’Istat, sono tutti gli aggregati della domanda interna, con i consumi nazionali finali in aumento del 2,2% e gli investimenti dell’1,6%. Bene anche import ed export, con crescite rispettivamente del 2,1 e del 3,4%. Per quanto riguarda i settori di attività economica, l’Istituto ha registrato un incremento del valore aggiunto dello 0,7% per l’industria e del 3,4% per i servizi, mentre per il settore dell’agricoltura ha rilevato un calo del 2,1%. Dai dati emerge quindi che anche nella seconda metà del 2021 la ripresa economica dell’Italia stia proseguendo, tuttavia la fotografia scattata dalla Svimez mostra divari territoriali da non sottovalutare. Secondo l’ultimo Rapporto, infatti, quest’anno il Sud crescerà quasi due punti percentuali in meno rispetto al Centro-Nord, riportando un +5% a fronte del +6,8% del resto d’Italia. Il divario dovrebbe poi assottigliarsi nel corso del prossimo anno –  con il PIL del Mezzogiorno in crescita del 4% e quello del Centro-Nord del 4,2% – e durante il biennio 2023-2024: +1,9% al Sud e + 2,6% al Centro-Nord nel 2023 e +1,5% al Sud e +2% al Centro-Nord l’anno a seguire. Per quanto riguarda il PNRR, la Svimez prevede un effetto delle misure maggiore al Sud, «dove il contributo offerto dagli interventi copre il 58,1% della crescita cumulata nel quadriennio 2021/2024, contro il 45% nel Centro-Nord».