Previsti percorsi formativi differenziati a seconda delle caratteristiche dell’utente

Una videoconferenza per fare il punto in vista della scadenza del 31 dicembre 2021, quando dovranno essere messi a regime i decreti collegati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. È lo stesso ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, a spiegare a Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e alle altre parti sociali il perché di questo appuntamento che cade nel momento in cui il Parlamento è concentrato soprattutto sulla legge di bilancio. Orlando ha ricordato quali sono gli impegni che il governo ha preso con la Commissione europea nell’ambito del Pnrr. In primo luogo, la messa a regime di Gol, la garanzia per l’occupazione dei lavoratori, il cui decreto attuativo sarà presto in gazzetta ufficiale e la definizione del Piano nuove competenze. Nel complesso, le risorse a disposizione ammontano a 4,4 miliardi, spalmate chiaramente su più anni. Il Piano nuove competenze, al vaglio delle regioni viste le specifiche competenze istituzionali, si presenta come un documento strategico e non come un programma di spesa, volto a favorire la formazione e la riqualificazione di disoccupati, di persone in cassa integrazione straordinaria e di giovani, con quest’ultimi interessati da un potenziamento del sistema duale e dell’apprendistato. Fra le novità, la previsione di percorsi formativi differenziati, da 150 a 600 ore, a seconda di alcune variabili, dall’età alle competenze del beneficiario.