I DEMOTIVATI

Il blocco del turn over e la riduzione delle somme destinate alla formazione del personale pubblico hanno alimentato una spirale negativa, proprio nel momento in cui, per assecondare la transizione in corso – si pensi allo smart working, assente dalla Agenda digitale ancora nel marzo del 2020 -, sarebbe stato necessario inserire nuove professionalità e riqualificare gli operatori già in servizio. Il risultato è che oggi ci ritroviamo un personale pubblico con una alta età media, carente di competenze digitali e fortemente demotivato anche sotto il profilo economico per il ritardo nei rinnovi dei contratti collettivi, senza dimenticare la penalizzazione nella erogazione del trattamento di fine servizio.

EMERGENZA OCCUPAZIONE

Sono tante le criticità che investono interi settori produttivi: dal trasporto aereo, con la necessità di assicurare il sostegno al reddito al personale Alitalia e Air Italy, all’automotive, al siderurgico, dal comparto del bianco con Whirlpool e non solo, alle telecomunicazioni, dai call center alla grande distribuzione organizzata, dal credito, con, fra l’altro, la vicenda Monte dei Paschi di Siena, ai distretti maggiormente esposti alla concorrenza sleale, dall’agroalimentare alla pesca, con quest’ultima interessata da una parziale riforma degli ammortizzatori sociali, per finire con i comparti soggetti alla direttiva europea sulle concessioni, principalmente commercio ambulante, balneari e taxi.