I TRE RITARDI

La pandemia da Covid-19 ha evidenziato in maniera drammatica l’enorme ritardo che negli anni il sistema Paese ha accumulato nella sanità, nell’istruzione e nella mobilità. Gli interventi in legge di bilancio, in questo senso, convincono soltanto in parte. La vera partita è destinata a giocarsi nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fermo restando che gli investimenti, da soli, non sono sufficienti, senza una adeguata progettualità. Sul versante della sanità, ad esempio, si segnala un ulteriore incremento degli stanziamenti per l’edilizia sanitaria; la questione, in questo caso, è che le risorse, oltre 30 miliardi, sono stanziate da tempo, ma mancano spesso i progetti.

VIRTUOSI E NO

Guardando al territorio, la forbice fra enti locali virtuosi, spesso perché inseriti in un contesto produttivo avanzato, ed enti locali in ritardo tende ad allargarsi sempre di più, con la conseguenza che viene meno la garanzia stessa dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e assistenziali, questione che attiene pure le aziende sanitarie locali, ma anche la manutenzione degli immobili e del territorio, cosa che si riflette in termini di sicurezza delle persone. Un contesto che a volte sembra sfuggire al Governo e al Parlamento e che necessiterebbe di un puntuale monitoraggio che sia, allo stesso tempo, quantitativo e qualitativo sulle cose già fatte e su quelle da fare.