Il Covid-19 pesa, ma restano in piedi problematiche note da tempo

L’ultimo rapporto Inail conferma l’impatto del Covid-19 sulle denunce di infortunio, come pure il fatto che il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rimane centrale anche a prescindere dall’emergenza pandemica. Andando per ordine dal marzo del 2020 al 31 ottobre scorso, le denunce di infortunio collegate al Covid-19 sono state poco più di 183mila unità, circa un sesto del totale degli infortuni sul lavoro denunciati nello stesso periodo. L’altro dato che emerge è che i contagi sul lavoro, nel complesso di tutti i contagi comunicati all’Istituto superiore di sanità, rappresentano meno del 4% del totale, un numero oggettivamente rassicurante che conferma l’utilità dei protocolli di intesa, sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e le altre parti sociali, adottati nel corso del 2020 e poi rivisti successivamente per allinearli alle norme mano a mano prodotte. Al netto dell’impatto del Covid-19, resta comunque il dato di fatto che gli infortuni continuano ad essere troppi nel nostro Paese. Nello stesso periodo considerato, infatti, le denunce hanno superato abbondantemente il milione di unità, a dimostrazione di come la questione sia sempre pressante. Al momento, il governo è intervenuto in maniera selettiva con alcuni interventi inseriti nel decreto legge Fiscale. In particolare, l’intervento principale riguarda la possibilità di chiudere l’azienda in caso di gravi carenza.