Il ministro: «Se la pandemia non peggiorerà la manovra resterà espansiva»

Nel corso di un’audizione sulla manovra, di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministero dell’Economia Daniele Franco ha spiegato che «nella NaDEF era indicata una crescita del 6%, ma è probabile che il numero col quale chiuderemo l’anno sia leggermente superiore. La crescita acquisita alla fine del terzo trimestre è di +6,1% ed è probabile che chiuderemo l’anno con un dato di 2-3 decimi superiore a quello indicato nella NaDEF». Risultati più ottimisti di quanto preventivato potrebbero arrivare anche dal deficit visto che i «saldi di cassa mostrano un andamento migliore e potrebbero consentire di chiudere con una flessione del rapporto debito/Pil un po’ più accentuata», rispetto al 9,4% indicato nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Tutto questo se ovviamente non si presentino forti peggioramenti sul fronte della pandemia. Entrando nel dettaglio della manovra il ministro ha poi assicurato che «ha un’intonazione che resterà espansiva finché il Pil e l’occupazione non avranno recuperato non solo la caduta registrata l’anno scorso, ma anche la mancata crescita rispetto al 2019». «Vogliamo rafforzare l’azione del PNRR – ha aggiunto Franco – e gettare le basi di una ripresa economica duratura superiore a quella registrata nell’ultimo quarto di secolo», specificando che «si tratta di gestire al meglio la parte finale della recessione avviando un graduale rientro delle misure emergenziali e poi porre le basi per una crescita rafforzata negli anni successivi».