L’87% della popolazione over 12 è protetta da almeno una dose. Adesso vaccino anche per i più piccoli? Meloni contraria

Il graduale peggioramento della situazione pandemica è certificato dagli indicatori che ne fotografano la situazione. Tuttavia, nonostante un numero crescente di pazienti ricoverati a causa del Covid, la pressione sugli ospedali continua ad essere contenuta. Oltre al rispetto delle misure anti-contagio – distanziamento sociale, mascherina nei luoghi chiusi e affollati… –, secondo gli esperti, parte del merito va riconosciuto ai vaccini. Ma la loro efficacia diminuisce con il passare del tempo. Di qui la necessità di procedere con la terza dose – inciso: il tempo minimo tra la seconda somministrazione e il richiamo è stato abbassato da sei a cinque mesi (si veda la pagina Società) –, che da lunedì può essere somministrata agli over 40: «Ieri abbiamo fatto un nuovo record di terze dosi, oltre 164mila, quindi speriamo che le cose proseguano in questo modo», ha riferito il commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. «Il successo italiano credo sia dovuto a una campagna vaccinale davvero capillare, inclusiva e che ha visto la partecipazione convinta di tutta la popolazione italiana. Oggi l’87% della popolazione over 12 è protetta da almeno una dose di vaccino», ha aggiunto. Non è da escludere un ampliamento della platea dei vaccinati: tra le ipotesi sul tavolo del governo, ci sarebbe anche l’estensione della campagna vaccinale ai più piccoli. Una scelta che trova il favore di diversi esperti: «Tutti i vaccini, compresi quelli per i bambini, superano test e valutazioni molto rigorose. Non sono prodotti sperimentali, sono vaccini sicuri ed efficaci», ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in una recente intervista a Repubblica. Non mancano i pareri contrari. «Un bambino ha le stesse probabilità di morire di Covid che di essere colpito da un fulmine», ha sostenuto ieri a “Quarta Repubblica” la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, pur ammettendo che «il vaccino è utile soprattutto per gli adulti e per i soggetti immunodepressi. Io stessa mi sono vaccinata e a mia madre ho detto di fare la terza dose». Contrario invece ad un’eventuale Green Pass per i più piccoli, Matteo Salvini: «Stiamo lavorando per le aperture e per evitare le chiusure, paure e l’estensione del Green pass ai bambini. Quindi, lavoriamo per garantire lavoro e salute, poi vediamo cosa propone il governo», ha detto il leader della Lega, intercettato dai cronisti fuori il Senato.