A denunciarlo un rapporto commissionato dall’Anas sulle abitudini degli italiani al volante

Un automobilista su tre non utilizza le cinture di sicurezza. A denunciarlo è la Ricerca Osservatorio Stili di Guida Utenti, commissionata da Anas e condotta dallo Studio Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati presentata oggi nell’ambito del convegno “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” organizzato in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. Che in Italia continuano ad essere moltissime: nel 2020, secondo i dati raccolti dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, 2.395 persone sono morte in incidenti stradali (entro 30 giorni dall’evento), in calo del 24,5% rispetto all’anno precedente. In diminuzione su base annua anche i feriti: 159.249 (-34%). La prudenza centra poco, però: i numeri sono ampiamente influenzati dalle misure restrittive introdotte per limitare i contagi che hanno costretto gli italiani a ridurre il numero di spostamenti. Lo studio, che ha analizzato i comportamenti di guida lungo tre differenti tipologie di strade e autostrade in gestione ad Anas di un campione di 6.000 utenti, rivela che il 28,3% dei conducenti non allaccia le cinture, una quota che raggiunge il 31,8% tra i passeggeri che si accomodano sul sedile anteriore e schizza all’80,1% tra i passeggeri di quello posteriore. In Europa sono molto più responsabili, sottolinea il rapporto, facendo un confronto con la media registrata negli altri Paesi europei: il 90% degli automobilisti europei indossa le cinture anteriori e ben il 71% dei passeggeri quelle posteriori. I comportamenti deprecabili non si esauriscono qui, purtroppo: secondo l’indagine, un automobilista su dieci (12,41%) utilizza in modo improprio il cellulare alla guida, una percentuale che tocca il 18,06% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Gli automobilisti italiani sono indisciplinati anche nell’utilizzo degli indicatori luminosi, conclude il rapporto, riferendo che il 55,63% non li usa per la manovra di sorpasso o rientro (76,46%), o per l’entrata (59,20%) o uscita (43,71%) da rampa.