L’allarme di Confesercenti: 356.000 indipendenti in meno rispetto all’era pre-covid

Dall’Assemblea di Confesercenti, che oggi a Roma ha celebrato il 50° anniversario dalla fondazione, l’indicazione arriva chiara e forte: sul calo dei consumi «incide la crisi del lavoro». Per la presidente Patrizia De Luise «per i lavoratori indipendenti è stata una vera e propria strage: sono 356.000 in meno rispetto al pre-covid». A conferma di quanto si scrive da tempo in merito alla fuga dal lavoro e agli effetti distorsivi causati dal Reddito di Cittadinanza, De Luise evidenzia un «paradosso» e cioè che «nel turismo e nei servizi non si trovano professionalità disponibili. Una domanda di 100.000 lavoratori da parte delle imprese non trova risposte». Sono 100mila «posti vacanti per assenza di personale», sottolinea Confesercenti, perché l’incertezza creata dall’emergenza Covid in alcuni settori «ha ridotto anche il personale specializzato disponibile». Parlando di futuro delle imprese di vicinato, del turismo, del commercio e dei servizi, tra emergenza sanitaria, economica e ripartenza, era scontato che si affrontasse e analizzasse con la lente di ingrandimento l’andamento dell’inflazione: «La maggiore inflazione potrebbe sottrarre, in 2 anni, 9,5 miliardi di euro di consumi: circa 4 miliardi quest’anno e 5,5 miliardi del 2022», confermando che «la ripresa dei consumi sarà più lenta di quella del Pil».