Martedì inizia l’iter formale che, per forza di cose, sarà molto contingentato

Alla fine la manovra di bilancio è approdata in Parlamento, seppure in fortissimo ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata dalla normativa vigente. Di norma, infatti, all’approvazione del documento programmatico di bilancio, da inviare alla Commissione europea entro il 15 ottobre, segue, contestualmente, la definizione del disegno di legge di bilancio che dovrebbe essere inoltrato al parlamento entro il 20 ottobre. Negli anni, spesso, tale termine è slittato in avanti, ma quello che è successo quest’anno rappresenta un record negativo a tutti gli effetti, come fatto notare dalle parti sociali. Nel rispetto dell’alternanza fra le due camere, quest’anno sarà il Senato a procedere alla prima lettura del provvedimento, dovendo però fare i conti con una fortissima contrazione del tempo a disposizione. Nella giornata di domani, la presidenza del Senato, dopo tutte le verifiche previste, assegnerà il disegno di legge di bilancio alla competente Commissione parlamentare, vale a dire bilancio e finanze, la quale dovrà decidere se procedere, come accade di norma, alle audizioni di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e le altre parti sociali. In questo senso, la recente esperienza del decreto legge fiscale segnala come, per far quadrare i vari passaggi, il coinvolgimento delle parti sociali sia stato ridotto al massimo, cercando di andare, per così dire, all’osso con la richiesta di modifiche puntuali.