Il rapporto fra contribuente e Agenzia delle entrate si è incrinato negli anni

Da almeno un ventennio, è uno dei grandi temi di dibattito politico, senza che si arrivasse ad una soluzione condivisa e utile per la collettività. Il disegno di legge presentato dal Governo prevede una seconda delega, sempre da esercitarsi entro il termine di diciotto mesi, per la revisione del sistema nazionale della riscossione. Anche in questo caso, l’obiettivo prioritario è quello del perseguimento dell’efficientamento e della semplificazione del sistema nazionale di riscossione; ciò dovrebbe arrivare attraverso un maggiore orientamento verso gli obiettivi di risultato piuttosto che di esecuzione del processo, una inversione di tendenza che dovrebbe portare l’amministrazione a guardare all’efficienza complessiva invece che alla mera legittimità dell’atto. Nella delega, si fa molto affidamento sulle nuove tecnologie, sulle forme di integrazione e interoperabilità dei sistemi e del patrimonio informativo, sull’individuazione di un nuovo modello organizzativo con l’eliminazione di duplicazioni, compresa quella fra Agenzia delle entrate e Agenzia delle entrate – Riscossione. In un tale scenario, si esplicita il trasferimento delle risorse strumentali e umane, senza soluzione di continuità, proprio per assicurare il mantenimento del servizio, in linea anche con il dettato costituzionale. Il riferimento diretto è all’articolo 97 della Costituzione, il quale prevede, fra l’altro, che i pubblici uffici siano organizzati in modo tale da assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.