Tempi molto lunghi, fino a diciotto mesi, per la riforma complessiva di tutto il sistema

Una operazione che ha due punti di partenza e un unico punto di approdo. La revisione del sistema fiscale poggia, infatti, su un disegno di legge delega e sulla previsione di un fondo da 8 miliardi di euro contenuta in legge di bilancio; il tutto per arrivare ad una riduzione della pressione fiscale sui cittadini e sulle imprese, una delle riforme trasversali che dovrebbero permettere al Piano nazionale di ripresa e resilienza di esplicitare le proprie potenzialità e, più in generale, al Paese di recuperare in competitività. Il disegno di legge delega, approvato in consiglio dei ministri lo scorso 5 ottobre non senza qualche polemica nella stessa compagine governativa, prevede una decina di articoli, con il primo dei quali il Parlamento delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la revisione del sistema fiscale. Questa prima delega è da esplicitarsi in un arco temporale di diciotto mesi, un tempo oggettivamente lungo. Se è vero che la materia è complessa, è pur vero che l’esigenza di ridurre la pressione fiscale è pressante. I principi e i criteri direttivi indicati richiamati evidenziano la finalità stessa del provvedimento. La revisione del sistema fiscale deve essere indirizzata a stimolare la crescita economica, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori di produzione. Inoltre, la revisione dovrà portare ad una razionalizzazione e ad una semplificazione del sistema tributario anche con riferimento agli adempimenti a carico dei contribuenti e all’individuazione ed eliminazione di micro-tributi per i quali le operazioni di incasso superano a volte l’incasso stesso. È indubbio, infatti, che spesso è anche complesso per il contribuente riuscire ad adempiere agli obblighi di legge per tutta una serie di ragioni diverse. Gli altri due criteri richiamano la progressività del sistema tributario, prevista in Costituzione, e la riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale.