A Valencia 150mila spettatori saluteranno il pilota italiano nove volte campione del mondo

«Vale c’è». Abbiamo ascoltato decine di volte questa frase ogni volta che Valentino Rossi tagliava il traguardo per primo. E in 26 anni di carriera è accaduto un mucchio di volte. Da lunedì non avremmo più la possibilità – o fortuna, se vogliamo – di sentire nuovamente quella frase: domenica Valentino Rossi correrà il suo ultimo Gran Premio, terminando così una carriera che lo ha visto nove volte campione del mondo. Dopo l’esordio in 125 nel 1996, il “Dottore” è passato alla 500 nel 2000 e alla MotoGP – motori a quattro tempi da 900 – nel 2002. Ha vinto il mondiale con l’Aprilia nel ’97 e nel ’98 per poi ripetersi con la Honda nel 2001, nel 2002 e nel 2003. Poi il passaggio alla Yamaha. Una scelta coraggiosa – la Yamaha era “soltanto” la terza moto più veloce in MotoGp –, ma che lo ha consacrato definitivamente come uno dei più grandi piloti della storia: in sella alla Yamaha ha vinto due Mondiali (2004 e 2005) senza però riuscire a ripetersi nel 2006 e nel 2007, un biennio chiuso alle spalle di Stoner. Non è finita lì: Vale è tornato a vincere nel 2008 e nel 2009, sempre alla guida di una Yamaha. Dalla quale divorzia nel 2011, passando alla Ducati. Sono stati tempi difficili per il “Dottore”, segnato anche dalla morte in pista del suo amico Marco Simoncelli il 23 ottobre del 2011. Un colpo durissimo. Pur avendo soltanto sfiorato il titolo nel 2015, Valentino Rossi non ha smesso di appassionare i tifosi. Che domenica lo saluteranno per un’ultima volta.