In Germania sale ancora l’incidenza dei nuovi casi

La Danimarca compie un lieve dietrofront nel contrasto alla pandemia di coronavirus. Dopo due mesi di alleggerimento delle restrizioni anti-Covid, infatti, il governo danese ha deciso di reintrodurre, dopo averlo tolto a settembre, il pass sanitario obbligatorio, che in Danimarca si chiama “coronapass”. La decisione è arrivata perché, sebbene l’85,9% dei danesi con età superiore ai 12 anni abbia completato il ciclo vaccinale, il numero dei contagi è tornato a salire, superando i duemila casi per il quinto giorno consecutivo. La certificazione – in ogni caso servirà il via libera alla misura da parte del Parlamento – varrà per accedere in locali come bar e ristoranti. I peggioramenti che stanno interessando l’Europa si continuano a rilevare soprattutto in Germania, dove si è registrato un nuovo picco di incidenza giornaliera dei contagi calcolata sui sette giorni. Secondo il Robert Koch Institut ad oggi i nuovi casi sono 213,7 su 100 mila abitanti. Ieri il dato aveva superato per la prima volta quota 200, registrando un’incidenza di 201,1. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 21.800 contagi e 169 vittime. Intanto, però, c’è da segnalare, da ieri, la riapertura delle frontiere degli Stati Uniti ai cittadini di 33 paesi, cioè i 27 dell’UE più Regno Unito, Cina, India, Iran, Canada e Messico. Il requisito minimo è che i viaggiatori siano pienamente vaccinati. Ancora fuori dall’Europa, Singapore ha annunciato che smetterà di pagare le spese mediche dei pazienti contagiati che in precedenza avevano rifiutato il vaccino. La decisione delle autorità arriva nel momento peggiore della città-stato del sud-est asiatico da inizio pandemia, con circa 2-3 mila nuovi casi al giorno.