Xi Jinping punta a consolidare la sua leadership

​​​​​​​Si è aperta oggi a Pechino la sessione annuale del Comitato Centrale del Partito comunista cinese. L’occasione servirà soprattutto al leader Xi Jinping per ribadire la propria centralità di portata storica, al pari cioè di Mao Zedong e Deng Xiaoping, nella discussione di una «risoluzione sui principali obiettivi raggiunti e l’esperienza storica di 100 anni di storia del Partito». Ciò getterà le basi per una rilettura ufficiale della storia del paese e, allo stesso tempo, per assicurare a Xi la leadership nel prossimo futuro. I quasi 400 dirigenti del partito che compongono il Comitato Centrale si sono dunque riuniti a Pechino per la plenaria di quattro giorni, come ha riferito l’agenzia Xinhua. Xi Jinping è segretario generale dal novembre del 2012 e il prossimo anno il XX Congresso lo rieleggerà alla guida del partito, dunque, di fatto, del paese. Sullo sfondo, ovviamente, restano le sfide del futuro. La Cina mira alla leadership mondiale, contesto che la rende un’osservata speciale da parte della comunità internazionale. Proprio in questi giorni il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha criticato Pechino per la sua assenza alla Cop26 di Glasgow. Ma le questioni in ballo sono diverse in quella che, seppure negata dai protagonisti, appare sempre più simile, a detta di molti osservatori, a un’edizione aggiornata della guerra fredda. Intanto, da immagini satellitari, si apprende dallo Us Naval Institute, l’esercito cinese starebbe usando modelli e riproduzioni di portaerei statunitensi come obiettivi nelle esercitazioni svolte in una zona remota del deserto occidentale, nello Xinjiang. Di recente Xi Jinping ha sollecitato una svolta per la Cina anche in ambito militare per raggiungere una categoria di forze armate di livello mondiale.