Sanità, istruzione, cultura: la scrittura dei tre capitoli è stata molto laboriosa con diversi rimandi al Pnrr

Sanità, istruzione, cultura rappresentano altrettanti corposi capitoli della legge di bilancio. Soprattutto il primo, però, è stato oggetto di limature fino all’ultimo secondo utile per una serie di ragioni diverse, sia di tipo istituzionale, vista le competenze delle regioni, sia ordine finanziario con il difficile equilibrio fra risorse finanziare e livelli essenziali delle prestazioni. A questo aspetto di lavoro in divenire, gli inglesi direbbero di work in progress, è imputabile il lasso di tempo fra l’approvazione in consiglio dei ministri del disegno di legge e la sua presentazione in Parlamento per l’inizio dell’iter di approvazione. Come per altri capitoli della legge di bilancio, anche quello relativo alla sanità andrà letto in parallelo al Piano di ripresa e resilienza, soprattutto per la parte relativa alle infrastrutture, dalle quali dipende la stessa riduzione delle liste di attesa. Altro tema molto caldo è quello della stabilizzazione del personale medico e sanitario, il cui apporto è stato decisivo in questi mesi di lotta al Covid-19. Sul versante dell’istruzione, si evidenzia un incremento delle risorse dei fondi ordinari per l’università e per la ricerca più una serie di interventi volti a valorizzare le professionalità anche in quella che comunemente viene definita scuola dell’obbligo. Per l’edilizia scolastica, si rimanda sempre al Piano di ripresa e resilienza. Il sostegno alla cultura, compresa App18, al turismo e all’editoria passa principalmente dal rifinanziamento dei relativi fondi.