I percorsi impervi del Dl Concorrenza

Il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, che in Italia non si è più fatto da quattro anni a questa parte, è uno dei principali obiettivi assunti dal governo, ma soprattutto dal premier, nel PNRR e che ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ha approvato. Accontentando e scontentando allo stesso tempo, chi per eccesso di cautela e chi per eccesso di iniziativa. Non poteva essere altrimenti: le norme toccano nodi lasciati da tempo in sospeso, settori e categorie nevralgiche quali, ad esempio, telecomunicazioni, taxi, Rc auto, vigilanza del mercato. Solo per dirne alcune. Il provvedimento prevede anche una delega al Governo per costituire un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni, un po’ come per la riforma del catasto, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori. Il decreto legislativo che ne seguirà dovrà definire l’ambito oggettivo della rilevazione includendo tutti gli atti, i contratti e le convenzioni che comportano l’attribuzione a soggetti privati o pubblici dell’utilizzo in via esclusiva del bene pubblico. «Questo governo intraprende una terza strada», «un’operazione di trasparenza» con la mappatura di «tutte le concessioni in essere», ha detto il premier Mario Draghi in apertura del Cdm. Soddisfatta la Lega per aver sventato l’entrata in vigore della famigerata direttiva Bolkestein e il M5s per aver evitato l’agevolazione dell’iter autorizzativo di nuovi inceneritori. Le finalità del disegno di legge, d’altronde, parlano chiaro: promuovere lo sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni; rimuovere gli ostacoli regolatori all’apertura dei mercati; garantire la tutela dei consumatori. Non tutti sono d’accordo, c’è chi pensa che questo decreto non faciliti affatto i medio-piccoli ma i grandi gruppi.

CONTENTI E SCONTENTI

L’ira dei tassisti, il sollievo degli ambulanti

Rispetto alla bozza entrata in Cdm è stata stralciata, la norma sulla revisione delle concessioni per spiagge e ambulanti, quella che sganciava i notai dalle circoscrizioni territoriali e, all’ultimo minuto, le disposizioni sul potere sostitutivo del governo per gli impianti di incenerimento dei rifiuti. Si è preferito prendere tempo, attraverso la mappatura. Così come i farmaci di fascia C restano in farmacia. È stata confermata invece la delega al governo per il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea che prevede, tra l’altro, la regolazione dei servizi tipo Uber e una riforma delle licenze Taxi e Ncc. Il conferimento delle licenze sarà più semplice e c’è un esplicito riferimento alle tutele per chi la licenza l’ha già. Ma la categoria – che teme la concorrenza sleale di Uber e altri servizi digitali – è già sul piede di guerra. L’esecutivo deve comunque intervenire entro sei mesi. Scontenta anche la telefonia con lo “stop” a tutti i servizi non richiesti ma addebitati nella bolletta telefonica. Lo prevede l’articolo 21 del ddl secondo il quale i gestori dovranno informare il consumatore e avere il suo consenso «espresso e documentato».